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Persone: Stranieri

Borse lavoro e tirocini: la dignità del lavoro

 Nell’ambito del progetto di Accoglienza Diffusa delle Parrocchie del milanese ci sono due esperienze che ci piace proprio raccontare e condividere. 

Nella Parrocchia di Corbetta, all’avvio dell’accoglienza nel Maggio2017, la Caritas locale ha deciso di impegnarsi non solo con un gruppo di volontari che seguisse i ragazzi, ma attraverso una raccolta fondi che ha permesso l’avvio di due borse lavoro con la coop del Sole; la borsa lavoro è uno strumento che la Caritas aveva già messo in campo in passato e quindi, nel momento in cui è partito il progetto di accoglienza, si è pensato che sarebbe stato bello anche per i due ragazzi ospiti della Parrocchia mettersi in gioco con questa esperienza lavorativa particolare.

Nelle comunità di Castano e Inveruno, grazie invece alla rete sul territorio e attraverso la collaborazione con l’azienda speciale “Azienda Sociale”, sono stati finanziati due tirocini di inclusione sociale in collaborazione con la coop Officina. In questo caso l’obiettivo finale era duplice: da una parte acquisizione di competenze tecniche e dall’altra l’apprendimento di competenze di base necessarie per l’inserimento nel mondo del lavoro.

Rispetto a questo secondo obiettivo l’equipe ha valutato di voler offrire questa possibilità formativa a due ragazzi molto giovani e che, per storia personale, non avevano mai avuto contatti con il mondo del lavoro, né nel paese di origine né qui in Italia.

Per entrambi i progetti ci sono state delle difficoltà e come sempre lavorare con le persone significa anche lavorare sulle aspettative, sui bisogni e sui progetti. Far comprendere le caratteristiche di questo strumento non era affatto scontato e spesso ci siamo scontrati con la diffidenza dei ragazzi che però, piano piano, si sono lasciati andare ed hanno messo in campo impegno, costanza e qualche sacrificio per raggiungere gli obiettivi.

Per quanto riguarda la realtà di Corbetta le borse lavoro sono durate quattro mesi, fornendo agli ospiti sia la possibilità di imparare un lavoro sia quella di dare dignità al lavoro che hanno svolto, riconoscendo loro un piccolo compenso che li ha aiutati a mettere da parte una somma per cominciare a costruire il loro futuro.

I tirocini di inclusione sociale di Castano e Inveruno hanno invece avuto una lunghezza di 7 mesi, nei quali i ragazzi sono stati convolti in un contesto lavorativo molto accogliente e per certi versi complicato dal punto di vista relazionale. I tirocini della cooperativa Officina sono offerti a persone svantaggiate del territorio e creare relazioni ed intessere conoscenze non è stato facile, ma i nostri ragazzi sono stati in grado di mettersi in gioco ed uscire da questa esperienza arricchiti non solo a livello di conoscenze, ma anche a livello di relazioni umane.
In sintesi, possiamo dire che le esperienze sono state molto positive sotto diversi punti di vista: innanzitutto vorremmo sottolineare come, attraverso le reti del territorio, sia possibile lavorare in sinergia, creando momenti di incontro e condivisione non solo per i nostri ospiti richiedenti asilo, ma anche per persone italiane presenti sul territorio in situazione di difficoltà.
In secondo luogo ci piacerebbe che questa esperienza metta in luce come, attraverso il dialogo e la conoscenza dell’altro si possa arrivare a raggiungere obiettivi anche molto importanti di consapevolezza e di riconoscimento delle proprie attitudini.

Ci siamo messi in gioco, tutti, dagli operatori agli ospiti, dalle comunità ospitanti alle istituzioni e, ora, dopo mesi di lavoro possiamo dire che abbiamo vinto tutti.

Federica Di Donato