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L’Ufficio di Piano dell’Ambito distrettuale di Sesto Calende ha avviato nelle scorse settimane il progetto “Centri per le Famiglie”. Si tratta di un’attività sperimentale, su cui si sta lavorando già dalla scorsa primavera, e che vedrà gradualmente la luce – con la partenza vera e propria delle attività aperte alla cittadinanza – nel corso del mese di ottobre. 

Il progetto, finanziato con il contributo di Regione Lombardia, si propone di realizzare azioni e interventi diversificati e integrati, con l’obiettivo di perseguire il benessere delle famiglie in un’ottica di prevenzione, di promozione e di accompagnamento della famiglia in tutto il suo ciclo di vita. I Centri per le famiglie avranno lo scopo di fornire informazioni, erogare servizi e consulenze, favorire iniziative sociali aggregative e di mutuo aiuto, in collegamento e raccordo con gli enti del terzo settore attivi sul territorio del distretto. La speranza è che, nel tempo, le sedi dei Centri per le famiglie possano divenire un punto di riferimento stabile e affidabile per tutte le persone che necessitano di accedere alle risorse e ai servizi del territorio, favorendo anche la solidarietà e la coesione sociale della comunità.

Come detto, le attività ed i servizi proposti saranno molto diversificati tra di loro (da sportelli di ascolto a consulenze specialistiche, da attività ricreative/aggregative per i più giovani a servizi di assistenza per anziani e disabili); per questo motivo la rete di soggetti che parteciperà a vario titolo alla sperimentazione è particolarmente ampia e comprende numerose cooperative sociali attive sul territorio (L’Aquilone, Eureka, Logos, Non più soli), associazioni di vario tipo (Associazione genitori bambini down, ANFFAS Ticino, I-Care), oltre naturalmente alle Istituzioni locali. Farà parte della squadra anche Open Group, cooperativa sociale di Bologna, con un incarico specifico sugli aspetti della comunicazione e della formazione del personale, che potrà portare l’esperienza e le modalità di lavoro già sperimentate in Emilia Romagna, Regione dove i Centri per le famiglie esistono da più tempo e rappresentano una realtà ormai consolidata e riconosciuta.

Quale sarà il ruolo di Intrecci? La nostra cooperativa ha partecipato al processo di co-progettazione del servizio e integrerà all’interno dei Centri per le famiglie l’attività che sta già svolgendo sul territorio con il progetto Strada Facendo (https://www.coopintrecci.it/newsletter/strada-facendo-a-sesto-calende-un-anno-di-incontri-storie-e-percorsi-di-supporto-a-favore-di-persone-in-situazione-di-grave-marginalita/), dedicato alle famiglie e alle persone in condizione di marginalità sociale. Inoltre fornirà un servizio di mediazione linguistica e culturale per favorire la partecipazione della numerosa comunità di famiglie straniere presente nei Comuni del distretto. Come ultimo elemento, particolarmente innovativo per il territorio di Sesto Calende, fornirà il servizio di educazione finanziaria, con l’obiettivo di far conoscere le potenzialità di questo strumento e attivare delle consulenze personalizzate alle famiglie che vorranno intraprendere un percorso.

Pensiamo che l’auspicio per tutte e tutti possa essere quello di riuscire a creare dei servizi aperti alla cittadinanza, frequentati e vissuti come luoghi della comunità, privi di connotazione specifica, partecipati. Luoghi in cui accedere a servizi ma anche luoghi di incontro e scambio informale, di conoscenza e di arricchimento personale e collettivo.       

Dario Giacobazzi