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A volte, un piccolo gesto può avere un grande impatto, soprattutto quando nasce dalla condivisione e dall’impegno di chi ha desiderio di cambiare in meglio la propria comunità. È esattamente ciò che è accaduto pochissimi giorni fa nel Centro Salesiani di Arese, dove i ragazzi del progetto SAI RHO (Sistema di Accoglienza e Integrazione), con la guida dei loro coordinatori e delle loro insegnanti di italiano, hanno dato vita ad un progetto speciale. Questo progetto ha avuto come obiettivo non solo l’integrazione dei giovani nel tessuto sociale, ma anche un messaggio forte contro la violenza sulle donne.

L’idea di dipingere una panchina di rosso è emersa in modo naturale, come simbolo visibile della lotta alla violenza di genere. Il rosso, infatti, è il colore che da sempre rappresenta l’impegno alla sensibilizzazione verso questo tema, a prescindere dal 25 novembre.

Ma non è finita qui. I ragazzi del SAI non si sono limitati a dipingere la panchina: hanno anche deciso di personalizzarla, installando su di essa una targa con il nome della nostra cooperativa e del progetto al quale si lega #panchinerosse. È stata una scelta simbolica che ha dato ancor più valore all’iniziativa, facendo in modo che il loro gesto rimanesse visibile e riconoscibile nella comunità.

La panchina, ora esposta nel centro Salesiani di Arese, è diventata un punto di riferimento per tutti. Anche i ragazzi delle scuole medie del centro diurno ed i loro educatori hanno voluto partecipare a questa azione, dimostrando che l’integrazione non è solo un concetto, ma una realtà che si costruisce con i fatti e con l’impegno quotidiano di ciascuno.

L’inaugurazione della panchina è stata un momento di grande emozione. A presiedere l’evento erano presenti la ​​responsabile del Centro Salesiani, insieme al direttore Don Davide Perego, che ha accolto con entusiasmo e orgoglio questo progetto, simbolo di unione e di speranza per il futuro. La partecipazione di tutte le persone coinvolte ha reso l’evento ancora più significativo, testimoniando l’importanza della collaborazione tra giovani, educatori e comunità.

Un piccolo gesto portato avanti soprattutto da giovani uomini; un segno che, ci auguriamo, continui a parlare di speranza e di cambiamento ogni volta che qualcuno si siederà su quella panchina.