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La mattina di giovedì 25 novembre il quartiere sant’Anna di Busto Arsizio si è svegliato con una linea rossa che lo attraversava.

Una linea che come una ferita ha percorso  le strade, una linea fatta da decine di fiori di stoffa appesi per le vie, ciascuno accompagnato da un cartellino: un nome di donna, una data e un luogo.

Sono i nomi delle donne che dal 25 novembre 2020  al 20  novembre 2021  in Italia sono state vittime della violenza degli uomini, uccise da chi diceva di amarle. SONO 68 BOCCIOLI DI ROSA ROSSI.

L’idea è nata dal gruppo di lavoro che si è formato attorno alla “Domus”, il dormitorio della Parrocchia Sant’Anna. PARROCCHIA SANT’ANNA, COOPERATIVA INTRECCI, ASSOCIAZIONE OBLO’- LIBERI DENTRO hanno celebrato la Giornata contro la violenza sulle donne con un messaggio che vuole essere un segno silenzioso, per ricordare ai cittadini il dolore che si nasconde dietro ognuno di quei nomi, in ognuna di quelle storie non dette e  in chissà quante altre storie, magari molto vicine a ciascuno di noi.

Sul cartellino anche un hashtag: TIAMODAVIVERE e un QR code, che rimanda al video prodotto lo scorso anno da Coop Lombardia per denunciare la violenza sulle donne mascherata da “amore”.

I fiori sono stati realizzati da un gruppo di donne della parrocchia. Giovani e meno giovani si sono ritrovate per mettere mano ad un’opera collettiva di semplice bellezza che può e deve essere osservata, può essere presa e conservata e curata, come si fa con ogni ferita. Un gruppo invisibile e silenzioso di donne (ma non solo!), di diverse età, di diversa provenienza che si è ritrovato infine la sera di mercoledì per allestire questa piccola installazione urbana, che è arrivata simbolicamente fino  al carcere di via per Cassano, una realtà che appartiene alla parrocchia e che insieme alla città ha un importante compito istituzionale verso le tante ferite aperte.

Il nostro messaggio così come ciascuno di noi sarà silenzioso e poco maestoso, come lo sono state  le donne che le loro storie non le possono più raccontare. Sono nostre sorelle, compagne di una storia femminile collettiva e in loro nome abbiamo voluto lasciare un segno.

PERCHE’ NON ACCADA MAI PIU’.

Sabrina Gaiera

Info: a.savi@coopintrecci.it