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Don Gian Paolo Citterio è scomparso tre anni fa, alla fine di luglio. Noi continuiamo a ricordare la sua figura di credente, di pastore e di cooperatore sociale. Per i soci e gli amministratori di Intrecci non è stato solo un socio fondatore, ma anche un punto di riferimento – che permane – per lo stile  e per l’orizzonte in cui situare l’agire della cooperativa.

Una Chiesa che collabora con ogni uomo e con ogni donna di buona volontà.

La Chiesa non si pone accanto alla Città, ma è dentro la Città.

Non intende costruire una cittadella alternativa ad altre, ma ha nella sua vocazione e nella sua missione, il compito di lavorare in quello spazio invisibile e nascosto ma reale necessario, che è l’anima della Città, è il suo cuore.

Ai cristiani non può bastare la visione di una città decorosa, pulita ed esteriormente armonica. Del resto non possiamo essere paghi di avere edifici di chiese solidi, artistici e ben restaurati. Ciò che conta è la Chiesa viva e ben armonizzata tra tutti i fedeli. Come, del resto, nella vita di ogni famiglia, non basta avere la casa sicura e bella. E’ necessario che tra le mura cresca la vita pacifica di un popolo, che nei templi ci si riconosca tutti fratelli e figli dell’unico Padre e che nelle case si respiri la freschezza e la gioia di relazioni familiari sincere e leali.

Nella costruzione di questa Città vera, invisibile ma reale, la Chiesa c’è. E si pone accanto ad ogni persona di buona volontà che intende condividere la fatica e l’avventura di sogni alti e luminosi per un’umanità che guarda con fiducia al futuro, che è aperta alla mondialità e che non ha paura di farsi carico della speranza dei più deboli, dei poveri e di chi giunge tra noi per trovare accoglienza e per partecipare alla costruzione di un mondo più giusto.

E’ una Chiesa che ha messo in atto molti segni di accoglienza. In queste opere che aprono il cuore alla conoscenza reciproca, al dialogo, alla comprensione delle difficoltà, al superamento e all’abbattimento dei muri delle ostilità, mi sono reso conto dell’opera feconda dello Spirito Santo che sa suscitare collaborazione e attenzione anche in molte persone lontane dalla Chiesa, per motivi diversi, o anche in persone non credenti.

Ho trovato cuori aperti e capaci di accogliere l’annuncio di una pace che viene dall’altro e che è dono per tutti gli uomini di buona volontà, profondamente amati dal Signore. Molti volontari, che con gioia e gratuità si chinano sui poveri, servono alla mensa, si prendono cura dei malati, senza accorgersi, senza tessera e senza invito, sono già arrivati al cuore della Città, in questo misterioso spazio invisibile, dove riceve vigore e fecondità la nuova umanità, come è nel sogno di Dio, nei suoi disegni e nei suoi progetti.

Don Gian Paolo Citterio

Discorso alla città di Rho, 8 maggio 2009