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Due ore divertenti, dai. Tutti i coordinatori in cerchio, nel fresco del “cortile d’onore” del castello dei Comboniani a Venegono Superiore, a compilare la matrice di autovalutazione che è il cuore della proposta di Rating cooperativo che Confcooperative rivolge alle sue associate da settembre a dicembre 2021.

Prima divisi in quattro gruppi e poi a coppie, attraverso la tecnica dell’”acquario”, a discutere e confrontarsi su temi fondanti della cooperazione quali l’adesione consapevole del socio, le condizioni di lavoro o l’innovazione. L’impegno verso la collettività o la partecipazione democratica.

77 domande chiare e dirette a cui rispondere con un sì o con un no.

Il “gioco” è servito ai coordinatori per misurare la propria conoscenza dei processi di cooperativa e ha attivato un confronto utile e fruttuoso su ciò che conta e che crea la qualità del nostro cooperare.

Alla fine di tutto – dopo aver risposto sì per 53 volte – ci resta in mano un numero che rappresenta simbolicamente il nostro livello di qualità; un punteggio sintetico che ci colloca nel mondo ampio e diversificato della cooperazione.

Ma soprattutto portiamo a casa una consapevolezza maggiore e più “oggettiva” di quelli che sono i nostri punti di forza e i nostri lati meno prestanti.

Mica male, il rating cooperativo, se lo si traduce in un processo partecipato; un’occasione per “misurare”- insieme – la qualità della nostra impresa sociale.

Oliviero Motta Info: o.motta@coopintrecci.it