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stellapolare lab 380px“Ho iniziato a frequentare il laboratorio teatrale dieci anni fa, quando mi hanno proposto di entrarne a far parte. A quel tempo ero molto più giovane di oggi e mi ritenevo ancora capace di fare qualcosa di importante. E’ stata una bellissima esperienza, la nostra esperta era una donna forte e coraggiosa che riusciva a motivare e far uscire da ognuno di noi quel sentimento e quella passione nascosti. Un vero esempio di amore verso la vita.

Mi sono poi dovuta fermare qualche tempo, perché la vita mi stava riservando un periodo molto difficile e buio. Appena mi sono sentita in forza ho ripreso la frequenza il Centro e quindi anche l’attività del teatro, ed è stato per me una “salvezza”.

Il gruppo del teatro mi ha accolta con gioia e calore, mi ha aiutata a “rimettermi in gioco”, a cercare di superare i profondi dolori che avevo dentro; ho sempre sentito incoraggiamento e sostegno da parte di tutti.

Le difficoltà non sono mancate, ho una memoria un po’ compromessa da una malattia riscontrata in adolescenza, ma ho accolto dei suggerimenti, delle strategie per riuscire a ricordare le battute, così mi sono sentita più forte.

Questo impegno che per me è una vera passione mi aiuta a dimenticare delle sofferenze importanti, nel tempo dell’attività è come se mi staccassi dalla mia vita per entrare in quella del personaggio che sto rappresentando. La presenza delle altre persone anziane e dell’educatrice, fa sì che ci sentiamo un gruppo in cui esiste un vero legame di affetto e rispetto. 

Ricordo di una rappresentazione teatrale in Auditorium di molti anni fa in cui io vestivo i panni di una bambina, in quell’occasione tra il pubblico c’era una scolaresca, io mi sono sentita una vera attrice ed al termine dello spettacolo i bambini mi hanno posto delle domande alle quali sono riuscita a rispondere con capacità e determinazione. Mi sono sentita importante, capace di fare qualcosa di bello.

Anche quest’anno faremo uno spettacolo in Auditorium in occasione della feste per l’Anniversario del Centro; io farò parte, come voce narrante, dell’animazione teatrale e poi dello spettacolo proposto dal Centro sociale, in cui tornerò a vestire i panni di una bambina.

Nel mio armadio conservo ordinatamente tutti i miei abiti da scena e quest’anno, che emozione, tornerò ad indossare gli stessi abiti del mio primo spettacolo, dovrò fare qualche aggiustamento, ma saranno proprio gli stessi, allora rivivrò tutto quello che c’è stato, tutte le persone che magari ora non ci sono più ma che mi hanno accompagnata nel percorso della mia vita, e mi sentirò ancora capace di fare e di dare, e darò testimonianza che l’anziano non è colui che “non riesce più…”

Wanda