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Non è più certamente un tema del tutto sconosciuto e, almeno il termine “educazione finanziaria”, sta superando la barriera dell’anonimato e della nicchia specialistica del sociale. Ma c’è educazione finanziaria e educazione finanziaria.

Un approccio, il più diffuso e presente nell’immaginario (anche perché forse più automatico da intuire) è quello dell’alfabetizzazione, che si esplicita in programmi di irrobustimento culturale da parte delle istituzioni pubbliche e private: alle famiglie vengono illustrati i prodotti del mercato, i loro criteri di valutazione e scelta, nell’ottica di aumentare le conoscenze delle persone e così facendo auspicare una loro maggior capacità di decidere per il meglio.

Un altro approccio invece, quello che fa riferimento alle norme tecniche di qualità UNI 11402 e ISO 2222, e a cui noi ci rifacciamo, parte da un presupposto diverso, ossia che per modificare i comportamenti economici delle persone e delle loro famiglie non sono sufficienti nozioni ed istruzioni, ma serve un accompagnamento del cittadino nel tempo (cosa che emerge dalle principali ricerche internazionali), per far crescere la consapevolezza dei propri obiettivi, bisogni, e degli strumenti adeguati che possono rispondervi.