Con il progetto “Un calcio alle s#barre” finanziato da Fondazione Comunitaria del Varesotto onlus, si rafforza la proposta di aggancio della popolazione giovane adulta detenuta alla Casa circondariale di Busto Arsizio con due differenti proposte: una sportiva ed una riguardante la musica. L’attività sportiva previene la sindrome da ipocinesia che colpisce i detenuti per la condizione di restrizione corporale e il loro stile di vita sedentario, oltre ad essere un espediente adatto a combattere tensioni latenti, ansie persecutorie e depressive; la musica può essere “un balsamo che quieta le sorgenti dell’aggressività e porta consolazione e speranza”. La musica dei giovani, l’hip hop, il rap, la trap, ecc…, ormai arriva ovunque. Sempre più ragazzi raccontano, attraverso le proprie canzoni, vicende significative della propria vita, sia dolorose che piacevoli, scoprendo un efficace canale di narrazione di sé. Nelle rime si possono rintracciare desideri, emozioni, storie di povertà, emarginazione. I ragazzi, in questo modo, si sentono liberi di parlare di sé. “Un calcio alle s#barre” è un progetto di un anno pensato per portare professionisti dello sport (allenatori e dirigenti di società calcistiche popolari) e della musica (produttori di musica rap) in carcere a Busto a realizzare laboratori, squadre di calcio e attività relative, coordinati dall’Agente di Rete di Intrecci che segue il percorso educativo dei giovani detenuti coinvolti.
Destinatari delle attività nell’ultimo anno: 25
Titolarità: Intrecci
Sede: Busto Arsizio (VA)
Anno di avvio: 2023
E-mail: g.formigoni@coopintrecci.it