Skip to main content

Elikya significa “speranza” in lingua bantù del Congo. Ed è proprio un messaggio di speranza quello emerso tra le note della serata di sabato 25 marzo a Caronno Pertusella.

L’equipe del progetto SAI (accoglienza e integrazione di persone richiedenti asilo e rifugiate) ha voluto celebrare il ventennale di questo servizio offrendo alla cittadinanza e agli amici un concerto di musica dal mondo a cura del Coro Elikya, associazione che riunisce musicisti e cantanti da ogni angolo del pianeta.

Ci piace sempre ricordare che il progetto di Caronno, nato nel 2001, è stato uno dei primissimi SPRAR (oggi SAI) d’Italia. Una dimostrazione che l’accoglienza diffusa e integrata dei rifugiati nel territorio può avere vita lunga ed è davvero la risposta migliore a un fenomeno che non è emergenziale ma strutturale, e come tale va trattato.
In questi 22 anni sono passate circa 4350 persone da questo progetto che oggi dispone di 35 posti in 8 appartamenti dislocati sul territorio comunale. Le persone e le famiglie che vengono accolte, trovano un luogo dove poter sostare qualche tempo per raccogliere quanto vissuto durante il loro viaggio, a volte molto lungo e doloroso, e per progettare un pezzetto di futuro, a partire dalle identità e dalle risorse di ciascuno. Abbiamo infatti il mandato di progettare, insieme ai nostri beneficiari, dei percorsi individualizzati per l’inserimento sociale, lavorativo e abitativo.
Lavorando in questo modo, emergono sicuramente molte fragilità ma anche le moltissime risorse, capacità e competenze di ogni persona. Per noi infatti dietro ai numeri snocciolati quotidianamente nei notiziari e nel dibattito pubblico sul tema dei migranti, usati in maniera più o meno strumentale, ci sono persone, volti e storie di vita.

Questo lavoro è reso possibile da un tessuto sociale che sostiene questi percorsi, importante per creare opportunità ma anche per far sentire accolti i cittadini di nuovo arrivo.
Con questa serata abbiamo voluto ringraziare quindi l’Amministrazione comunale che ci affida questo prezioso compito e tutti i colleghi del Comune con cui collaboriamo, la Comunità pastorale Madonna della visitazione che ha ospitato il concerto e ci ospita tutto l’anno mettendo a disposizione due strutture, le associazioni che operano sul territorio, la Caritas cittadina, i volontari e gli amici che ci aiutano quotidianamente.

Il Coro Elikya ci sembrava davvero la realtà perfetta per dire che è possibile stare insieme e generare bellezza a partire proprio dalle nostre diversità. Ci ha riempiti di musica e colori e ci fatto cantare, ballare e riflettere. Vogliamo sinceramente ringraziarli per aver accolto il nostro invito e averlo riempito di senso.

Al termine del concerto abbiamo lasciato un piccolo pensiero a tutti i partecipanti: barchette di carta colorate per ricordarci quanto possono essere uguali e diversi i viaggi e le traiettorie di ognuno di noi, tutti mossi dalla speranza di una vita migliore.

Dove termina l’arcobaleno
Deve esserci un luogo, fratello,
Dove si potrà cantare ogni genere di canzoni,
E noi canteremo insieme, fratello,
Tu ed io, anche se tu sei bianco, e io non lo sono,
Sarà una canzone triste, fratello,
Perché non sappiamo come fa,
Ed è difficile da imparare,
Ma possiamo riuscirci, fratello, tu ed io.
Non esiste una canzone nera.
Non esiste una canzone bianca.
Esiste solo musica, fratello,
Ed è musica quella che canteremo
Dove termina l’arcobaleno.

(Richard Rive)

Chiara Tasinazzo

Info: caronno@coopintrecci.it