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Da 7 all’ 11 ottobre si è svolta la prima edizione del Festival Una Scuola Condivisa – pratiche per una scuola felice.

Un progetto, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, una proposta innovativa per la didattica sperimentale e il coinvolgimento della comunità educante che vede coinvolti diversi attori, in primis le scuole, cooperative, associazioni, Università degli Studi di Milano Bicocca, Politecnico.

Il festival è iniziato con un interessantissimo convegno “pratiche per una scuola condivisa” che ha avuto come ospite James Bradburne, direttore generale della Pinacoteca di Brera che ha parlato di museo ma in termini di cambiamento, puntando sul coinvolgimento attivo delle persone e soprattutto dei bambini “cosa abbiamo fatto di sbagliato se un bambino curioso di cinque anni diventa un adolescente annoiato? Questa è la domanda che dovremmo farci, non come attivare i giovani nei luoghi della cultura”.

Questa una delle prime sollecitazioni, interrogativi di cui il Festival è stato avvolto.

Un programma ricco di proposte tutte dedicate a docenti, educatori, genitori, bambini/e

Cinque giorni di incontri, laboratori, scambi di idee, attività di sperimentazione diretta e workshop, tutti volti a cercare di rispondere alle domanda “Quali sono gli strumenti per costruire una scuola felice? Cosa significa parlare di una scuola condivisa? Protagonisti di questo evento che si è svolto in diversi punti dislocati su tutto il territorio di Rho sono stati la Scuola e tutta la comunità educante: famiglie, bambini/e dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di primo grado.

La rete dei partner di progetto che vede tra i protagonisti anche Intrecci ha condiviso l’eredità del Festival cercando di intercettare e attivarsi per accettare le sfide di questo anno scolastico e degli anni che verranno, Le proposte, le attività laboratoriali, worshop ed altre iniziative ancora, saranno tutte volte, insieme, nel cercare di creare un cambiamento all’interno del mondo scuola volto ad inglobare tutta la comunità in un’ottica di benessere e felicità.

La cooperativa Intrecci ha portato il suo contributo proponendo tre laboratori /incontri rivolti alla comunità educante dal titolo “Generazioni a confronto”, “Trasformare con le favole”, “La comunicazione efficace in famiglia”, tutti e tre diversi nei contenuti ma simili rispetto al porre al centro l’adulto come attore capace di mettersi in discussione e riflettere sul futuro in un’ottica di cambiamento.

Le parole chiave lasciate in eredità da questa esperienza sono: il coraggio, le trasformazioni si possono realizzare, la contaminazione, di saperi di ruoli, di organizzazioni, sperimentare, cambiare i contesti, cambiare gli stili, l’inclusione di territori, persone, target.

Le prospettive per il futuro e le aspirazioni vanno dunque nella direzione di tendere sempre di più verso la comunità educante, raggiungere le famiglie e tutti gli adulti che circondano la vita dei minori per poter cogliere i loro bisogni e riuscire a risponderne adeguatamente.

Le scuole e in generale tutta la comunità educante ha potuto conoscere e fare in parte esperienza delle attività che si andranno a proporre quest’anno all’interno e fuori dalla scuola, liberamente potranno scegliere a quali aderire per meglio rispondere ai propri bisogni.

Rossella Salerno

Info: r.salerno@coopintrecci.it