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I servizi alla persona non devono essere solo luoghi dove fornire prestazioni, ma devono diventare sempre più luoghi dove si promuovono occasioni d’incontro. Questo è l’obiettivo che si propone la nostra CSS “Casa Simona”, un luogo dove prima di tutto si curano le relazioni e dove le persone con disabilità possano vivere a pieno relazioni, affettività, emozioni.

Abbiamo chiesto a Maria e Gabriella di raccontarci la loro storia di amicizia. L’immagine che hanno scelto per raccontarsi è quella del tandem. Leggendo la loro testimonianza, scritta attingendo in parte alle parole del libro “Ascoltami con gli occhi”, scritto da Maria nel 2014, possiamo entrare poco a poco nell’esperienza di due donne che si sono scoperte e scelte come amiche. Queste due amiche ci insegnano che la questione principale è quella di poter dire chi è mia amica, chi è mio amico, accogliendo con fiducia le proprie diversità, ma anche inventando continuamente nuovi modi di condividere e comunicare la reciproca quotidianità.

L’amicizia di Maria e Gabriella è proprio un tandem, a volte conduce l’una, a volte l’altra, ma sempre assidue nella scoperta reciproca e nella meraviglia di un’esperienza umana capace di salvare il mondo.

Mi chiamo Maria, ho 63 anni, sono nata a Milano e ho vissuto per tanti anni tra la Val Seriana e Rho. Da diversi anni vivo a Rho, a Casa Simona.

Mi chiamo Gabriella, ho 64 anni, sono nata a Rho, sono sposata con Giuseppe e attualmente sono in pensione. Conosco Casa Simona da sempre, ora la frequento spesso perché lì ci abita la mia amica Maria.

Ci siamo conosciute nel 1982 quando io (Maria) rientravo a Rho dopo anni vissuti in Val Seriana presso l’istituto della Croce Rossa di Albino ed io (Gabriella) lavoravo come Educatrice presso il Centro Socio Educativo di Rho.

Maria:

“Quando ho visto Gabriella per la prima volta ho pensato che non saremmo mai diventate amiche perché lei non mi parlava, stava sempre sulle sue. Invece è presto diventata la mia più grande amica. Mi piace molto il suo carattere perché è una persona curiosa e ha sempre voglia di imparare e conoscere cose nuove. Sono felice del rapporto che abbiamo creato.

Quando ho voluto fare un corso di pittura lei si è offerta di accompagnarmi tutte le settimane alla sera. Grazie alla pittura ho scoperto di avere capacità che non sapevo di possedere. Mai avrei creduto che io potessi realizzare quadri o magliette come quelle che faccio, e questo è motivo di grande orgoglio per me. Mi piace la Storia dell’Arte, conoscere nuove città anche fuori dall’Italia e lo faccio da anni insieme a degli amici speciali!

Ho iniziato a Dipingere nel 1997 dopo un’esperienza di Arteterapia al Centro Diurno.

Quando ho partecipato alla mia prima mostra ero davvero ansiosa, perché era la prima volta che mostravo un mio lavoro in pubblico a persone che non conoscevo.”

Gabriella:

“Ho incontrato la prima volta Maria a Rho, all’angolo tra via Castellazzo e via Pitagora ed ho fatto la stessa faccia “imbambolata” e “persa” che ho poi rivisto per tanti anni sulle facce di molte persone che l’hanno incontrata e lei me l’ha rinfacciato non appena ha potuto! L’ho trattata, come dice lei, proprio da “Handicappata”!

In seguito, le prime persone che mi hanno parlato di lei sono stati un professore di matematica ed un compagno di scuola dell’Istituto di Ragioneria che aveva frequentato ad Albino. Quindi, non un’assistente sociale, non un operatore dei servizi ma due Compagni di strada! Che volevano assicurarsi che la loro amica non finisse in un posto “senza speranza”.

Lei non parlava, non camminava e scriveva con difficoltà su una macchina da scrivere utilizzando un caschetto, ma per i suoi amici e soprattutto per i suoi familiari, era normale parlare con lei di tutto.

La cosa mi meravigliava ogni giorno ed è cresciuta in me la voglia di capire, di conoscere, di scoprire cosa c’era sotto!”

Maria:

“Anche se non parlo con la voce, sono sempre riuscita a farmi capire dalle persone che mi stanno vicine. In genere le persone che mi conoscono bene riescono a capire la maggior parte delle cose che voglio dire. In genere mi faccio capire mediante l’uso dello sguardo. Io parlo con gli occhi!

La gente che mi conosce capisce questo mio modo di comunicare e quindi posso avere una buona relazione con loro. Se non riesco a farmi capire in questo modo, allora utilizzo una lavagnetta in plexiglas a cui sono attaccate le lettere dell’alfabeto; con gli occhi, muovendoli sulle lettere, riesco a comporre le parole e le frasi che voglio dire. Al Centro Diurno Disabili “Paolo Brancato” di Rho che frequento, utilizzo un computer con un programma speciale che mi permette di scrivere testi ed email.

Io non mi sono mai sentita una persona diversa. Anche se sono consapevole delle mie difficoltà motorie, questo non mi ha fatto mai sentire una persona disabile. Anch’io posso dire la mia e sono in grado di esprimere la mia opinione, se qualcosa per me è giusta oppure non mi piace.

Mi piacerebbe fare qualcosa per gli altri, mi piacerebbe andare a lavorare. La mia rabbia invece deriva dal fatto che le persone credono che io non sia in grado di comprendere e quindi non sono come loro. Non è vero, anch’io sono capace d’amare.

Mi piacerebbe gestire un po’ di più la mia vita e quando desidero una cosa mi piacerebbe averla e riuscire a conquistarla con le mie forze e non dipendere da nessuno. Mi piacerebbe riuscire a fare le cose da sola e spesso mi sento giù quando non riesco. Per me è molto importante riuscire a realizzare una cosa. Amare è la cosa più bella del mondo soprattutto quando hai accanto qualcuno che ti protegge.”

Gabriella:

Maria è un “osso duro”!! Non è disponibile ai compromessi, quando capisce che tu hai intenzioni serie, è dura, non si ferma a metà se vuole esprimere il suo pensiero, a costo di provare e riprovare arriva fino in fondo. Certo, la tecnologia ci ha aiutato a parlare degli argomenti più complicati e ad esprimere le emozioni, le paure, le domande difficili. Ma i primi tempi sono stati, per me, come partire per una terra sconosciuta!

Nel tempo la nostra conoscenza e la nostra amicizia sono cresciute, abbiamo vissuto insieme situazioni paradossali ed addirittura comiche negli incontri con le persone; abbiamo trascorso tante vacanze un po’ incoscienti e spericolate insieme ad alcuni grandi amici e ci siamo misurate con la difficoltà di Dipingere in Tandem (Maria come pittrice e io come “assistente alla tavolozza”) e lo facciamo tuttora.

Ci sono stati momenti di crisi per entrambe e di decisioni difficili, ma anche occasioni di spensieratezza e di gioia insieme ai nostri amici e oggi, nonostante l’età che avanza, la conoscenza e la scoperta reciproca continuano!!

Ci ha fatto piacere condividere la nostra esperienza.

Ciao a tutti!

Maria e Gabriella