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L’equipe del progetto “Senza Frontiere”, composta da facilitatrici linguistiche e mediatrici culturali, interviene nelle scuole per favorire l’inserimento degli alunni stranieri, attraverso corsi di Lingua Italiana di diverso livello e interventi di mediazione culturale con le famiglie. Le attività, finanziate dai Comuni del Rhodense attraverso l’azienda speciale SERCOP, sono programmate in stretta sinergia con le scuole e realizzate negli istituti, dall’infanzia alla secondaria di secondo grado. In questo tempo sospeso, che ci sta fornendo l’occasione per rivedere e ripensare il nostro agire, ci siamo incontrate con Chiara Maierna, docente Referente per l’Intercultura dell’Istituto Comprensivo di Pero.

A partire dalla vostra esperienza quotidiana, quali sono le sfide e la ricchezza che gli alunni con una lingua madre e una cultura ‘altre’, portano all’interno della scuola italiana?
La presenza di molti alunni non italofoni appartenenti a differenti contesti culturali ci chiede di mettere l’accento sull’educazione alle differenze e sull’accettazione dell’altro in quanto diverso da noi. Ci mette di fronte alla sfida di una conoscenza reciproca non superficiale, ci domanda una continua tensione all’abbattimento degli stereotipi culturali. Siamo chiamati a metterci in discussione rispetto alle modalità di apprendimento e di trasmissione della conoscenza, anche in relazione alle abitudini legate a contesti culturali differenti. Il contesto richiede ai docenti di farsi accoglienza ma al contempo di essere portavoci della propria cultura. E’ quindi necessario acquisire la consapevolezza di far parte di un universo culturale proprio, di non essere neutri dal punto di vista dell’appartenenza. Tale consapevolezza è la conditio sine qua non per aprirsi a un contesto multiculturale. La sfida principale crediamo sia quella di trovare nuovi modi e diverse strategie per comunicare con i bambini, in particolare quelli più piccoli. Un’altra sfida riguarda la differenziazione e l’individualizzazione di percorsi di apprendimento, che tengano conto dei bisogni del singolo e del gruppo.

Quali strumenti e buone pratiche sono state attivate nel vostro istituto?
Il nostro Istituto si trova in un territorio marcato dal punto di vista multiculturale, poniamo quindi un’attenzione costante al tentativo di aprire nuovi orizzonti; la Dirigente, dott.ssa Giuliana Cavallo Guzzo, in particolare, opera in stretta relazione con le altre agenzie educative del territorio e ha stimolato in questi anni la strutturazione di una Commissione Intercultura che vede la presenza di una rappresentante per ogni plesso. Abbiamo implementato attività formative in collaborazione con Bicocca, stretto la collaborazione con la cooperativa Intrecci sia in termini di espressione e risposta al bisogno, sia in termini di counseling rispetto alle tematiche interculturali e alle modalità organizzative che possono dare una risposta efficace. Abbiamo organizzato laboratori di Italiano L2 per gli alunni con una competenza linguistica superiore all’A2, stiamo implementando una biblioteca sia fisica che digitale di materiali volti all’apprendimento dell’italiano L2 e strutturando una biblioteca interculturale in ogni plesso.
Nelle attività didattiche poniamo un’attenzione crescente e in continuo sviluppo sulla strutturazione di unità didattiche di apprendimento affinché abbiano tra le loro caratteristiche un’attenzione all’aspetto interculturale.
In questo particolare momento, anche grazie al supporto e alla collaborazione con il progetto Senza Frontiere, stiamo sperimentando nuovi canali di comunicazione e di lavoro a distanza: abbiamo cercato di attivare un canale di comunicazione in lingua madre con le famiglie straniere, offrendo comunicazioni dedicate, audiomessaggi e coordinandoci con il Comune per cercare di integrare in tali comunicazioni anche notizie utili per la gestione di questa emergenza sanitaria. Abbiamo attivato corsi di lingua italiana a distanza per gli alunni stranieri divisi in piccoli gruppi.

Quale ruolo e contributo svolge il Progetto Senza Frontiere?
Il Progetto Senza Frontiere svolge un ruolo fondamentale nella risposta al bisogno di supporto linguistico in L2 per gli alunni neo-arrivati, che in questi anni hanno visto nel nostro istituto un trend di crescita notevole, oltre a svariati ingressi in corso d’anno. Oltre a questo, la collaborazione ha sicuramente attivato all’interno del corpo docente un trend in crescita di attenzione alle buone pratiche che possono e devono essere attivate, implementate e documentate, per poter dare una risposta adeguata al nostro contesto scolastico. Il Progetto ha dimostrato di avere caratteristiche di flessibilità che hanno permesso di trovare la risposta più adeguata alle differenti situazioni che si sono profilate nel tempo.

In particolare qual è il contributo delle figure professionali?
I mediatori culturali sono indispensabile non solo per il ruolo di traduttori, che mette a proprio agio i genitori, ma sono anche di aiuto alle insegnanti per capire le sfaccettature di una cultura e per cercare di superare gli eventuali ostacoli legate alle differenti appartenenze. Il rapporto con i mediatori linguistico culturali diventa prezioso e imprescindibile se si vuole creare una situazione di vera accoglienza.
I laboratori linguistici di Italiano L2 offrono la possibilità di lavorare in piccolo gruppo. La conoscenza più approfondita di alcune tematiche relative alla lingua permette alla facilitatrice di capire meglio le difficoltà cognitivo-linguistiche dei bambini che le insegnanti hanno già rilevato in sezione o in classe. Il laboratorio è anche un luogo di condivisione di vissuti, di elaborazione del percorso personale di inserimento nei gruppi classe, di decompressione delle difficoltà e della complessità emotiva che un percorso migratorio inevitabilmente porta con sé, in modo ancora più marcato se vissuto alle soglie dell’adolescenza.

Quali desideri per il futuro?
Emerge il desiderio di una calendarizzazione maggiore di incontri durante l’anno, anche di momenti di verifica periodica più frequenti e mirati con i responsabili e con le facilitatrici linguistiche. Vediamo inoltre come un bisogno del corpo docente l’attivazione di progetti di collaborazione volti ad aumentare e potenziare le competenze degli insegnanti che sono chiamati a operare in un contesto multiculturale.

Info: senzafrontiere@coopintrecci.it