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Nel lavoro di cura spesso ci capita di essere così concentrati sulle persone che aiutiamo e sulle emergenze da inseguire che succede di non “curarci” di noi.

Con questa consapevolezza nasce l’idea di fermarci e prenderci del tempo per formare e formarci.

Nelle mattinate del 31 maggio e 06 giugno noi operatrici dello sportello stranieri di Rho, un servizio che cerca di essere un riferimento per i cittadini stranieri e italiani del territorio del Rhodense in materia di consulenza e sostegno per le tematiche di immigrazione, abbiamo tenuto una formazione per le assistenti sociali di SERCOP, l’azienda speciale dei Comuni di Rho, Pero, Pogliano M.se, Pregnana M.se, Cornaredo, Arese, Lainate, Vanzago e Settimo Milanese.
Ci è parso un momento utile non solo per darci tempo, come dicevamo prima, ma anche perché nello svolgimento del lavoro di sportello non c’è solo il sostegno diretto ai cittadini, ma anche quello di accompagnamento e consulenza per i servizi; quindi abbiamo pensato di guardarci negli occhi e approfondire temi che ci coinvolgono nel nostro ambito di intervento e che ci interrogano sempre molto su cosa fare per aiutare al meglio le persone che si rivolgono a noi.

E di cosa abbiamo parlato?

Di cittadini stranieri, di diritti, di doveri, di legislazione e di modi, metodi e modalità per sostenere le persone che arrivando in Italia, o risiedendoci da tempo, spesso faticano a orientarsi nella giungla burocratica che gli si pone davanti (spesso è di difficile comprensione persino per noi).

Perché sono stati momenti importanti? Per noi operatrici dello sportello dare volti a nomi e voci alle colleghe dei territori è stato fondamentale per dare ancora più senso al lavoro di rete che in questi ultimi anni stiamo cercando di costruire. Perché lavorare insieme vuol dire nel nostro caso costruire futuro e, se ciascun servizio del territorio contribuisce con il proprio sapere e competenza, per le persone sarà assolutamente più semplice fare piccoli e grandi passi verso l’autonomia. È stato dunque efficace, quasi salutare direi, trovarci tutte intorno ad un tavolo per dirci anche quali sono le fatiche – “credevo di aver capito il funzionamento del rilascio di quel permesso” ci ha detto una delle colleghe, “ma poi mi sono resa conto che invece caso per caso le cose cambiano”- ma anche le cose belle – “due anni di lavoro intenso di rete, ma alla fine la signora ha ricevuto il suo permesso”- di questo lavoro complesso, difficile, ma che sa dare soddisfazione.

Abbiamo chiesto anche a Katia Costa, responsabile dell’area inclusione di SERCOP e Francesca Sansone, coordinatrice dell’équipe SAI per Sercop, di raccontarci questi momenti di formazione con l’occhio di chi li ha vissuti dall’altra parte del tavolo:

“In un ambito come quello dell’accoglienza degli stranieri, soggetto a continui cambiamenti – da quelli normativi, alla tipologia dei flussi migratori – la formazione continua risulta necessaria e fondamentale per poter dare risposte appropriate alle necessità delle persone che si presentano ai nostri servizi. In questa complessità, lavorare in sinergia con lo sportello stranieri ed il territorio risulta di particolare importanza, perché rappresenta un’opportunità per sviluppare, arricchire e accrescere una conoscenza quanto più completa e aggiornata e mettere a punto strategie di intervento efficaci e condivise, ponendo sempre al centro la promozione del benessere delle persone che incontriamo nella nostra vita professionale. Questi momenti formativi rappresentano anche delle occasioni per rafforzare legami tra noi operatori, condividendo fatiche, sforzi, ma anche buone pratiche e per alimentare la connessione continua di risorse e saperi”.