Nel 2021 un piccolo gruppo di lavorator* della cooperativa ha deciso di incontrarsi per confrontarsi e ragionare sui temi della sostenibilità e riduzione dell’impatto ambientale. Il nome scelto dal gruppo, coincidente con il compimento della maggiore età della giovane attivista Greta Tumberg e dell’età della cooperativa fondata nel 2003, è stato “Siamo coetanei di Greta” poi rinominato “gruppo Greta”. Dalle riflessioni condivise è emersa la necessità di approfondire alcune tematiche e tentare di mettere in atto comportamenti virtuosi sia sul posto di lavoro (nel proprio ufficio e nelle abitazioni e strutture) che nella vita privata.
Tale necessità è risultata coerente con quanto riportato nel Codice Etico del Consorzio Farsi Prossimo, dove viene valorizzata la salvaguardia del creato e l’attenzione a modelli di produzione e consumo ecosostenibili.
Dagli incontri del gruppo Greta sono emerse tre macro aree di interesse: la gestione dei rifiuti, la mobilità sostenibile e il risparmio energetico.
Sulla scia di questa riflessione condivisa con la direzione e presidenza della cooperativa, nel 2024 è stato presentato un progetto formativo a Foncoop, che ha accolto e finanziato i percorsi di formazione green relativi alle tre macro aree.
A maggio si è svolto il primo corso legato al tema del consumo e gestione rifiuti, che ha visto il coinvolgimento di una quindicina di lavoratori divisi in due sessioni. Occupandosi di raccolta e recupero di rifiuti speciali e urbani, è sembrato naturale affidare la conduzione del corso alla cooperativa Vesti Solidale che fa parte del Consorzio Farsi Prossimo.
Il formatore G. Finocchiaro, responsabile commerciale di Vesti Solidale, ha quindi introdotto il tema della gerarchia dei rifiuti e della gestione virtuosa normata da direttive dell’Unione Europea che coinvolge i Paesi aderenti.
Ha sottolineato come le scelte personali e quindi il potere individuale sul bene di consumo ne determinino il “destino” attraverso il nostro comportamento: il bene può essere riutilizzato per la stessa funzione, può essere recuperato, riciclato o smaltito.
Il comportamento individuale ma anche sociale e dell’impresa è fondamentale per determinarne l’”impronta ecologica”, indicatore che quantifica l’impatto ambientale (calcolato in ettari) delle scelte di consumo e produttive di una persona, attività o Paese.
La gestione virtuosa del bene che diventa rifiuto (cambiamento di status non determinato dal valore economico dello stesso) è fondamentale nell’ottica della sostenibilità ambientale e, vista la produzione illimitata di beni di ogni tipo, urgente e prioritaria.
La giornata di formazione si è conclusa con la visita al nuovo impianto Textile Hub di Rho, che è diventato il centro dell’attività di raccolta degli indumenti usati per il riciclo e per la produzione di nuovi capi da vendere nei negozi Share.
Ritengo che questo incontro sia stato utile a comprendere meglio il concetto di rifiuto anche a livello normativo, sensibilizzandoci rispetto alle scelte di comportamento che quotidianamente mettiamo in atto come lavorator* e cittadin* e responsabilizzandoci in generale rispetto alla salvaguardia del creato.
Barbara Casasola