Lo Sportello di Ascolto fa parte di un ampio progetto, Gener-Azioni Cooperative, che è promosso e finanziato dal Comune di Rho; è presente in ogni plesso delle scuole statali del territorio di Rho, dalla scuola dell’infanzia a quella secondaria di primo grado. Il servizio ha l’obiettivo di promuovere il benessere di tutta la popolazione scolastica: accoglie le richieste e i bisogni di docenti, genitori e ragazzi, accompagnandoli nella ricerca di soluzioni e strategie nuove, sempre in rete con i servizi del territorio. Lo sportello è dunque prima di tutto un luogo di ascolto e di incontro.
Dopo cinque anni di lavoro, il finanziamento è giunto al termine, perciò è arrivato il momento di tracciare un bilancio e per farlo abbiamo deciso di rivolgere qualche domanda ad alcuni insegnanti con cui abbiamo lavorato.
Se dovesse scegliere una parola o immagine per descrivere il lavoro dello sportello, quale userebbe? E perché?
La parola che indica lo sportello di ascolto per me è PARACADUTE. Sintonia, empatia, lampadina che si accende. Lo sportello per me è SOSTEGNO per i docenti, possibilità di CONFRONTO e dunque RELAZIONE. L’immagine del paracadute rimanda ad uno spazio sicuro dove potersi confrontare con l’operatore e, con il suo aiuto, guardare a ciò che accade in maniera diversa e nuova, cogliendo limiti ma anche possibilità e risorse. La “sicurezza” si sperimenta nell’ascolto empatico e nel sostegno senza giudizio.
In che modo lo sportello ha contribuito a supportare i ragazzi?
I ragazzi hanno bisogno di essere ascoltati per “scoprire di esistere”.
Anche per i bambini è utile lo sportello anche se in modo indiretto; infatti, tramite le osservazioni in classe, si fanno emergere possibili problematiche o modalità dei docenti che possono essere migliorate.
I ragazzi si trovano in una fase della vita ricca di potenzialità, ma anche di tante insicurezze e portano allo sportello domande e preoccupazioni: l’operatore li aiuta a fare chiarezza, a trovare soluzioni e, indirettamente, contribuisce a creare un ambiente scolastico più sicuro e accogliente, dove ogni studente si senta ascoltato, valorizzato. Anche i più piccoli (scuola dell’infanzia e primaria) – pur non avendo un rapporto diretto con gli operatori* – beneficiano del servizio, attraverso il supporto e la supervisione offerta dalle operatrici ai docenti.
In che modo lo sportello ha sostenuto i docenti?
Mi ha aiutato a guardare me stessa e me stessa come insegnante.
Aiuta a ridimensionare, ragionare, parlare dei dubbi, trovare delle soluzioni ai conflitti.
Permette di avere uno sguardo più ampio, esterno al consiglio di classe e quindi più oggettivo e meno autoreferenziale.
Gli insegnanti trovano un alleato prezioso nel loro lavoro quotidiano che offre loro uno sguardo esterno, neutro e oggettivo, aiutandoli a comprendere meglio le dinamiche in classe e a mettere in atto strategie efficaci per il benessere degli studenti. Li aiuta a vedere se stessi in azione e, perciò, a ri-orientarsi e migliorarsi.
In che modo lo sportello di ascolto ha fatto da ponte tra scuola e famiglia? E ne ha consolidato il rapporto?
Aiuta a lavorare sulla comunicazione chiara con i genitori e questo aiuta nella costruzione del rapporto di fiducia tra scuola e famiglia.
È un sostegno e supporto anche ai genitori, poiché in certe situazioni emergono difficoltà con il consiglio di classe e lo sportello riesce a mediare e ridimensionare.
Lo sportello risulta importante nella creazione del rapporto con le famiglie: l’operatrice aiuta a costruire un rapporto di fiducia.
Lo Sportello pertanto si configura come un ponte prezioso tra scuola e famiglia, perché favorisce la comunicazione, la collaborazione e la comprensione reciproca.
Se dovesse riassumere a cosa serve lo sportello per spiegarlo a colleghi, genitori e ragazzi, cosa direbbe?
La funzione essenziale dello sportello per me è quella di indirizzare, una funzione di impostazione tramite strategie.
Serve per poter avere un confronto, poiché spesso noi docenti non riusciamo ad essere obiettivi essendo all’interno del contesto e vivendolo. Uno sguardo altrui aiuta.
È utile anche per le famiglie che hanno sempre più bisogno di una persona a cui richiedere consigli.
Serve per ascoltare genitori, insegnanti e alunni. Inoltre ha la capacità di dare una visione oggettiva.
Ci sembra che le parole di questi insegnati riassumano perfettamente quello che è stato in questi anni il lavoro dello sportello: ascolto empatico, sospensione del giudizio, condivisione e confronto sono le parole che usano maggiormente per descrivere il servizio e che rappresentano al meglio lo “stile” di Intrecci all’interno della scuola.
Alla fine di questo percorso ci sentiamo di ringraziare gli insegnati, i genitori e i ragazzi che abbiamo incontrato in questi cinque anni: è soprattutto da loro che noi operatori e operatrici traiamo stimolo e ispirazione per fare sempre meglio il nostro lavoro.
Un grazie particolare va alle insegnanti che si sono rese disponibili per questa chiacchierata: Laura Airaghi, Marica Borinelli, Nazarena Bova e Maria Luisa Comerci.
Interviste a cura di Elisabetta Bianchi e Sara Boccalatte
(*) Nella scuola dell’infanzia e primaria, non è prevista la possibilità per i bambini e le bambine di chiedere colloqui con gli operatori dello sportello (attività invece prevista nella scuola secondaria di I grado).
“Generazioni cooperative”: Sportelli di ascolto, Tutoring, Educazione alla legalità
GENER-AZIONI COOPERATIVE è l’espressione del lavoro sinergico e di rete che da anni i soggetti del partenariato (Progetto A; La Fucina; Intrecci; Lotta Contro l’Emarginazione; Comunità Nuova) stanno costruendo sul territorio del Comune di Rho insieme all’Amministrazione Comunale, i Servizi Territoriali, gli Istituti Comprensivi e un’ampia costellazione di realtà formali e informali locali e sovralocali. Intrecci offre i servizi di
SPORTELLI DI ASCOLTO: scopo principale dello sportello psico-pedagogico è prevenire forme di disagio latenti o manifeste fornendo uno spazio di ascolto che permetta al bambino/a e ragazzo/a di interagire con una figura adulta diversa dall’insegnante e dal genitore al fine di potenziare le competenze necessarie per prendersi cura di sé, e promuovere capacità proattive per il superamento delle difficoltà. L’attività di sportello è offerta anche a tutti gli insegnanti e i genitori degli alunni di ogni singolo plesso.
VELE SPIEGATE (ex TUTORING): un contesto educativo rivolto prioritariamente a quegli studenti della cosiddetta “zona grigia”, che cioè manifestano fragilità relazionali, comportamentali e familiari
EDUCAZIONE ALLA LEGALITÀ’ E ALL’USO RESPONSABILE DELLE TIC: La teoria di riferimento su cui sono strutturati gli interventi è quella del life skills training (allenamento alle competenze di vita) con focus su due skills particolari: auto-consapevolezza e pensiero critico. Destinatari dei servizi sono i minori presenti nelle scuole Secondarie di Primo Grado e tutti gli adulti di riferimento che si occupano della loro educazione (genitori ed insegnanti in particolar modo).
Destinatari delle attività | 822 |
Titolarità | Comune di Rho |
Sede | Istituti scolastici comprensivi di Rho |
Anno di avvio | 2008 |
adolescenti@coopintrecci.it |