Ci hai lasciato il 6 agosto, nel mezzo dell’estate e del caldo soffocante….da qualche settimana ricoverato presso una struttura ospedaliera dopo mesi di una malattia che all’improvviso è arrivata e ti ha portato via. Siamo venute a trovarti, consapevoli che probabilmente sarebbe stato il nostro ultimo incontro. Ci hai salutato con i tuoi soliti occhi che ridono e ci hai voluto rassicurare che saresti tornato a casa, a terminare tutte le cose che avevi lasciato in sospeso, le migliorie da fare, l’aiuola da progettare per piantare le erbe aromatiche, l’appartamento da rimbiancare…Ti portiamo i saluti di tutti, ti abbiamo detto, la corte, le famiglie chiedono come stai, ti pensano e ci manchi.
Perché eri sicuramente il nostro custode volontario ma era molto di più. Eri Babbo Natale per distribuire i regali ai bambini del progetto, eri colui a cui rivolgerci per qualsiasi cosa da montare, smontare, aggiustare, cambiare, modificare, recuperare, inventare… eri la persona di cui tutti si fidavano per chiedere di accudire per mezza giornata i propri figli, che ti offriva il caffè a casa per fare due chiacchere in confidenza, eri il punto di riferimento per tutti, sempre disponibile, gentile, rassicurante, generoso…
Oggi questo luogo fatto di spazi e persone accusa il peso della tua assenza. Lo si avverte negli sguardi degli inquilini del progetto e dei tuoi amici della corte, dal vuoto delle stanze dove eri solito lavorare e stare, dagli oggetti recuperati che non prendono più forma, dal silenzio intorno aspettando la tua voce.
Dopo quasi 4 mesi ancora facciamo fatica a pensare che non scenderai a metà mattinata per andarci a bere il caffè, non ti vestirai da Babbo Natale e allestirai il presepe, non parleremo più di come si può migliorare questo o modificare quello, non ci racconterai aneddoti della tua vita intensa e avventurosa.
Abbiamo la tua grande scritta GIGI appesa in ufficio, così che ogni tanto, quando siamo stanche, un po’ indispettite, amareggiate o contente e soddisfatte ci fermiamo un attimo e il nostro pensiero si congiunge a te, leggero e sempre grato per averti incontrato e aver fatto un pezzo di strada insieme.
Barbara e Caterina