Skip to main content

Casa Elim, il nostro servizio di accoglienza per minori stranieri non accompagnati, in questi anni ha ospitato tanti ragazzi da tutto il mondo che arrivano in Italia pieni di speranze per il loro futuro. Arrivano in un luogo conosciuto solo tramite racconti ed immagini: non conoscono la lingua, la cultura, il cibo e si affidano insieme ai loro sogni e al loro futuro agli operatori ed insieme a loro affrontano ansie, paure e difficoltà in un percorso d’incontro e di crescita, come è dimostrato dalla conclusione della tesina della terza media di un ragazzo che vogliamo condividere con tutti. Una bellissima lettera.

Il 27/09/2019 sono entrato in comunità che si chiama casa Elim. Sono entrato e avevo paura di passare due anni in questo posto e di uscire senza documenti. All’inizio non capivo la lingua italiana. Se qualcuno mi parlava, pensavo che mi diceva parolacce e mi dava fastidio. Poi ho parlato con gli educatori. Ho detto loro che volevo andare a una scuola per imparare la lingua italiana, e poi dopo una settimana sono andato a scuola per imparare la lingua Ero felice perché all’inizio la lingua era bella e leggera da pronunciare, a scuola ho stretto amicizia con le persone e mi piaceva la scuola, ci andavo tutti i giorni ed ero felice

Nell’anno 2019 l’Italia era un’altra cosa in libertà, senza restrizioni, senza maschera. Ero molto felice e la mia casa era a Milano.

Poi 27/01/2020 siamo andati tutti qui a Canegrate

Una bella casa nuova e in una zona tranquilla, non ci sono rumori delle auto, non ci sono rumori forti.

Questo posto mi piaceva, poi è arrivato il virus e in questo momento ho iniziato a soffrire. Ne soffro attualmente. Poi, nel mese di aprile, una persona era con noi si chiama Danilo ed ha cambiato lavoro. Era il capo della comunità. Voglio mandargli un bel saluto perché questa persona mi ha aiutato in tante cose e non lo dimentico.

Ho una memoria forte, non dimentico facilmente e qualsiasi persona che ha fatto qualcosa di buono per me non sarà dimenticata e penserò per sempre. Voglio parlare delle persone che lavorano qui: mi aiutano per tante cose, e queste sono persone che non dimenticherò mai, e in futuro racconterò ai miei figli di loro e di tutte le cose che mi hanno dato.

Ho quasi 18 anni ormai. Una settimana fa. Mi sono seduto a guardare indietro quando avevo 16 anni e quando ero più giovane, e mi sono detto, il giorno più difficile verrà da me quando andrò via da questa casa e quando dovrò dire addio a queste persone. Non sono qui da un mese o due. No, sono qui da un anno e nove mesi. Sono rimasto con loro per molto tempo e non dico che io sono Bravo Ho fatto molte cose sbagliate. Ma hanno aggiustato i miei errori, mi hanno preso e mi hanno detto la cosa giusta.

Voglio dire grazie mille. Parlo sempre con la mia famiglia e racconto loro delle persone che lavorano qui. Mio padre è molto felice che io sia qui con queste persone e questo è qualcosa che sono felice di vedere che mio padre è felice con me e rassicurato che suo figlio ha protezione. E a volte mi sono arrabbiato e ho parlato con loro in un modo che non va bene, ma hanno pazienza e quando sono tranquillo torno da loro e chiedo scusa.

Ho avuto molti problemi, mi parlavano e cercavano una soluzione a questo problema. Nell’ultimo problema che ho causato quando li ho visti tristi mi sono dispiaciuto, sono come i miei genitori. Voglio dire che ho difficoltà a svegliarmi presto e voglio ringraziare molto Thierry e Greco. Non dico bugie. Giuro queste parole stanno uscendo dal mio cuore. Inoltre, la psicologa mi ha aiutato molto grazie Laura. Grazie a Maria, mia tutrice. Sarah lavorava qui, ma si è trasferita in un altro posto di lavoro ringrazio le brave persone Grazie Sara Grazie Eugenia, grazie, Morgan, grazie, Enrico, grazie, Clio, grazie, Thierry. Grazie, Greco Grazie casa Elim