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Mi scrive Stella su un bigliettino per chiedere un colloquio allo sportello di ascolto della scuola secondaria di primo grado: “dalla prima fino alla quinta elementare mi piaceva un bambino che già tantissime persone (ragazze) amavano. Appena lo vedevo mi diventava la faccia tutta rossa. Ma la vera domanda è cosa vuol dire amore? In cosa consiste? Perché c’è una faccia rossa?”

Chiede un colloquio Simona, sul bigliettino c’è la scritta “urgente”.
S: “Mi sono fidanzata. In realtà non mi piace tanto, ma è un ragazzo gentile. C’è anche un altro ragazzo che mi commenta le foto su Instagram. Mi scrive sempre “sei bella”. Lui è bellissimo, ma non lo so, mi sembra sciocco, poi non lo conosco. Mi vergogno.”

Chiede un colloquio Carlo.
C: “Gliel’ho detto, mi sono dichiarato. Lei mi ha risposto che non è il momento per lei. Ha appena chiuso una storia lunga. Io ci sto male. Non so cosa fare. Se le sto lontano e faccio l’indifferente lei mi chiede cos’ho, soprattutto ci sto male. Vorrei starle sempre vicino, ma non voglio fare l’appiccicoso. Poi ho gli esami, ho la testa confusa. L’hanno prossimo non saremo più nella stessa classe.”

Chiede un colloquio Giovanna.
G: “Mi piace Roberto, siamo amici, cioè ci salutiamo ogni tanto, se ci vediamo in giro anche. Non abbiamo mai parlato tanto. Mi piace come si veste. Non so, vorrei conoscerlo meglio. Se la mia amica gli chiede se gli piaccio?”

Chiede un colloquio Valentina.
V: “Da qualche giorno è strano, se mi avvicino si allontana. Poi continua ad abbracciare Sara. Se gli chiedo cos’ha mi dice niente. Ieri mi ha aspettato un’ora fuori dalla lezione di danza. Oggi mi accompagna di nuovo. Io non posso uscire mai, ma lui viene a danza, così possiamo stare un po’ insieme”.

Chiede un colloquio Anna di una classe prima secondaria di primo grado

A: ”Mi piace un ragazzino, Federico (nome di fantasia) di un’altra classe ma mi vergogno a dirlo ai miei genitori. Ci scriviamo tanti messaggi ma ogni tanto lui non mi risponde subito e allora io sono gelosa perché lui è tanto amico di una sua compagna”……

Dopo qualche tempo Anna ritorna raccontandomi che ha parlato di Federico ai suoi genitori e ora ogni tanto possono vedersi. E’ stato da poco il suo compleanno e Federico è stato molto carino con lei, anche se poi ogni tanto “ritorna a fare lo stronzo e non mi calcola”.

Chiede un colloquio Federico, ragazzino di Anna

F: “ Anna è troppo gelosa, io allora a volte faccio apposta a non considerarla…però a lei ci tengo e mi da fastidio se parla con il suo amico Andrea (nome di fantasia) perché io lo so che a lui piace Anna”

In una terza elementare durante un incontro in classe una bambina dice a voce alta di essere fidanzata.
Educatrice: “in quanti siete findanzati?”.
Classe: alzano la mano in 10 su 16.
Educatrice: “ma siete già impegnati a questa età?”
Gruppetto dei bambini: “Alcuni sono fidanzati dalla materna!”, “Mi sono appena lasciato!”, “Sì! Io e lui ci amiamo dalla prima!”.

In una classe di scuola dell’infanzia si parla di voler bene (senza un significato preciso).
Psicologa: “che cosa vuol dire voler bene?”
Bambina: “quando una persona incontra una sua amica le vuole bene. È una cosa del cuore”

L’amore (e l’amicizia) è un tema importante nelle questioni che riguardano i bambini e i preadolescenti che incontriamo allo sportello di ascolto e durante i laboratori in classe. Nei loro dialoghi, come potete leggere nei brevi scambi qui sopra, è presentissimo e sconvolgente.
Parlando dell’amore facciamo educazione sentimentale, loro ci sollecitano, chiedendoci molto spesso “ricette” per curare il mal di cuore e “pozioni” per far cadere in amore. 
Noi ci proponiamo come una presenza adulta capace di guidarli nel comprendere tutte le parti di cui l’amore è fatto, aiutarli a non farsi solo travolgere dall’onda delle emozioni, ma imparare a cavalcarle. Sostenerli nel coltivare i buoni sentimenti.
Imparare a comprendere e gestire la complessità dell’amore è una delle strade attraverso le quali  imparare a  crescere e fare scelte di vita capaci di dare luce alle esistenze.

“DIRE, FARE BACIARE

VORREI GIOCARCI ADESSO

SCEGLIEREI BACIARE

OPPURE LETTERA O TESTAMENTO

SCRIVEREI COL DITO SULLA SCHIENA

QUELLO CHE NON TI SO DIRE

NEANCHE SOTTO GIURAMENTO”

Silvia Vecchini – Acerbo sarai tu –

Tutti i nomi sono di fantasia

A cura di Alice Covelli, Chiara Colombo e Francesca Falino  – operatrici dello Sportello di ascolto secondarie di primo grado, primarie e infanzia, Rho

Info:  a.covelli@coopintrecci.it