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È una pianta grassa quella che osserva M., appoggiata sul piano più alto di un delle due librerie bianche poste di fronte a lui. Le osserva, stando seduto su di una comoda poltroncina. Dietro di lui una lampada, di quelle a stelo, che emana una luca calda che si diffonde per la stanza dando calore.
La luce della lampada si riflette sul tavolino, posto davanti a lui, oltre il quale lo psicologo della Comunità “Alda Merini” lo guarda, seduto anche lui su una poltroncina.

Lo psicologo, dopo un attimo di silenzio, lo guarda e gli chiede: “come ti sembra il nuovo studio per i nostri colloqui?”.

M. non sa esprimere a parole il conforto che quel luogo riesce a trasmettergli. Si guarda attorno e nota con stupore, appesi alle pareti verniciate da poco, alcuni quadretti: sono i dipinti che qualche anno prima, insieme ad altri ospiti della Comunità, aveva realizzato durante un corso con l’arteterapeuta. Non ricordava quasi più quei dipinti, rimasti nascosti dentro a un cartone per chissà quanto tempo. Vederli appesi alla parete gli dà gioia. Finalmente a quelle loro opere é stato dato un giusto valore!
M. si sente a suo agio, accolto, in quell’ambiente caldo dove ha ritrovato anche un pezzo del suo percorso in Comunità.

Distoglie di colpo lo sguardo dai quadri ricordandosi per un momento che in quella stanza non era solo.

Davanti a sé il volto amico dello psicologo, in attesa di una sua risposta. M. apre la bocca e le sole parole che gli escono sono: “Bello”.

Lo psicologo allora gli risponde: “Sai per riuscire a crearlo molte persone si sono impegnate: il tuo coordinatore, gli operatori, ma soprattutto persone che stanno fuori di qui: i volontari dell’Associazione CamminAppiano che hanno imbiancato, e il responsabile del negozio di Leroy Merlin di Solbiate Arno che si è proposto di aiutarci a realizzare questo studio donando i mobili, il tappeto, le poltroncine e tutto ciò che vedi in questa stanza!”
M. risponde: “Davvero bello”. Si guarda ancora intorno e sente crescere dentro di sé un calore: M. sente di non essere solo. Quelle parole gli hanno fatto capire che fuori dalla Comunità ci sono persone che non conosce, ma che pensano a lui, e che a loro modo hanno voluto aiutarlo e rendere la sua vita un po’ meno difficile.

A ottobre di quest’anno, presso la Comunità “Alda Merini”, è stato inaugurato il nuovo studio dove vengono tenuti i colloqui terapeutici con lo psicologo.

A distanza di un solo mese le sedute con gli ospiti della Comunità, hanno registrato un incremento considerevole nella loro durata. Segno tangibile di quanto un setting adeguato migliori la qualità del servizio offerto.

Elia Casella
Info: cpamerini@coopintrecci.it