Stefano, che ogni settimana la incontra all’Emporio della solidarietà, dice di Laura che è una persona che ti rimane in mente. Ed è proprio così. Molto curata, solare, estroversa. “Ah sono una gran chiacchierona, eh. Qui all’Emporio della solidarietà mi sono trovata bene perché c’è sempre la possibilità di scambiare quattro chiacchiere con gente sorridente e questa è una gran cosa”.
Laura oggi ha sessantatré anni e una vita attiva che l’ha portata da sempre a darsi da fare: un lavoro di relazione e lunghi anni di volontariato a favore della propria comunità. Una di quelle persone, appunto, che se la incroci non te la scordi tanto facilmente.
“Tutto bene fino a quando poi è toccato a me, diciamo così, perdere colpi. In realtà la mia è stata una vita turbolenta, anche dal punto di vista familiare. Ma i problemi seri sono stati quelli di salute: quattro carcinomi, un trapianto e poi una forma pesante di diabete. Il Covid è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso perché l’azienda per cui lavoravo mi ha messo in cassa integrazione a zero ore: il mio lavoro si svolgeva a contatto col pubblico e se mi fossi contagiata avrei rischiato molto. In realtà poi il Covid l’ho fatto lo stesso, nell’estate del 2021. Sono stata una quindicina di giorni dall’ospedale, ma sono ancora qui”.
Laura parla con un’espressione aperta, quasi attoriale e spalanca la sua risata cordiale anche quando racconta tratti pesanti della sua vita. Diresti che è qui in Emporio perché si è trovata con le gomme completamente sgonfie? Decisamente no.
Eppure, la cassa integrazione ha messo a dura prova le finanze della sua famiglia; una famiglia ristretta a due persone, lei e una figlia che proprio negli anni della pandemia ha attraversato un periodo di grave depressione a causa di una delusione amorosa che l’ha mandata al tappeto. E allora da volontaria a favore delle persone in difficoltà, Laura è passata… dall’altra parte della “barricata”. Ha chiesto aiuto al Servizio sociale del Comune che l’ha inviata all’Emporio della solidarietà perché potesse alleggerire la situazione di neo pensionata con un reddito esiguo. “Con 700 euro al mese faccio davvero fatica a tirare avanti. In Emporio ho trovato un ambiente sereno che mi ha dato una mano dal punto di vista economico e che mi ha fatto re-incontrare vecchi amici che qui fanno volontariato; persone che non vedevo da una vita ma che mi ha fatto un piacere immenso poter frequentare di nuovo. Quando sono entrata per la prima volta non ho sentito quel nodo alla gola – e al cuore – che spesso si percepisce quando si accede a dei servizi di tipo sociale; quante altre volte, invece, mi è stato fatto pesare ciò che mi veniva “concesso” o, più spesso, solo promesso e poi neanche dato. Non è scontato trovare posti che sappiano riconoscere immediatamente, a pelle, la dignità delle persone che vi accedono. Tra l’altro qui ho trovato anche una certa attenzione alle mie esigenze alimentari un po’ particolari, perché a causa del diabete ho perso progressivamente un bel po’ di denti e questo, a sua volta – peggiorando la masticazione – ha inciso sulla malattia.”
E’ qui che entra di nuovo in scena Stefano che ha intercettato questi problemi e ha cercato di creare un link col progetto “Salute!”. “Non mi ha promesso niente – sottolinea Laura – ha detto solo: proviamo, vediamo se il Poliambulatorio può darti una mano”.
La segnalazione di Laura la porta ad accedere ai servizi sanitari di viale Jenner a Milano e qui avviene qualcosa che nessuno si aspettava. Anche ora a Laura, mentre parla con noi, sfugge un “Oh” forte, seguito come da un punto esclamativo e da una pausa. Come dire: “eh, questa cosa che mi è successa è davvero grossa”.
Laura, infatti, ha potuto accedere gratuitamente a un primo pacchetto di cure attraverso i voucher del progetto, co-finanziati anche dalla Azienda speciale dei Comuni del Garbagnatese “Comuni Insieme”. Ma, inaspettatamente, senza che lei raccontasse alcunché della sua storia complicata, il medico ha preso a cuore la sua situazione. “Il dottore che si è occupato di me mi ha preso in cura anche col cuore e ha parlato alla Direzione del Poliambulatorio. E di loro iniziativa hanno integrato il voucher per permettermi delle cure odontoiatriche più complete. E’ stato proprio un dono, eh; io non ho chiesto niente ed è arrivato così. Alla fine ho pianto quando mi hanno detto: lei ricomincia le cure lunedì perché se non riesce a masticare come si deve il suo cuore farà sempre più fatica e il diabete continuerà a peggiorare; non ci potevo credere”.
“Da come la vedo io – sottolinea Stefano – Laura ha la capacità innata di entrare in empatia con le persone. Certo, è molto brava a raccontarsi, ma non è questo che le permette di ricevere aiuto. E’ qualcosa che viene prima, come dal profondo. Probabilmente le cose che ha vissuto e quello che ha attraversato hanno plasmato la sua capacità di sentire le persone e di farsi sentire”.
Laura sorride, manco a dirlo; e a questo proposito racconta degli sforzi fatti notte e giorno negli ultimi mesi per cercare di dare una mano a sua figlia: “per aiutarla cosa mi sono inventata tutti i giorni! è straziante per una madre vedere una figlia che non ha reazioni, una figlia, che è sempre stata positiva nella vita, non avere più alcuna positività. In questi casi tocchi con mano la latitanza di tutti i servizi e poi la colpa è sempre della madre; non si sa perché, ma la madre qualche colpa ce l’ha. Meno male che certe cose mi sono entrate da un orecchio e uscite dall’altro. Certe volte ho dovuto anche urlare; poi ti dicono che sei pazza, ma sei semplicemente e dannatamente arrabbiata, non pazza”.
Ma tu adesso come lo vedi il tuo futuro? “Io mi ripeto che un giorno mi rialzerò. Spero che un domani io possa ricominciare ad aiutare gli altri, anche se mi dicono eh, hai una certa età. Vabbè non sono mica da buttare via; comunque io vorrei proprio questa cosa qui: rialzarmi e aiutare gli altri. Nel frattempo ringrazio e dico a tutti di ringraziare per tutte le cose belle che ci capitano. Inutile incolpare gli altri delle cose brutte, inutile fare di tutte le erbe un fascio. Ogni storia è diversa, ogni persona è diversa. Guarda, anche quando incontro una persona con un tono di voce antipatico o scontroso, che mi verrebbe da respingere, io socchiudo proprio una frazione di secondo gli occhi; se ascolti veramente, capisci che quella persona non è come si rapporta con gli altri, è qualcosa d’altro e di più positivo. La vita è davvero meravigliosa, nonostante tutto. E tutto ti può essere tolto, tranne la dignità. La nostra dobbiamo tenercela stretta, quella degli altri, riconoscerla ogni momento”.
Testo di Oliviero Motta
A cura di Oliviero Motta, Stefano Vitali e Alice Covelli
Progetto “Salute!”
Il Progetto “Salute!” è stato realizzato per dare supporto a chi si è trovato in difficoltà di fronte alla richiesta di utilizzo di modalità digitali per l’accesso ai servizi, soprattutto sanitari, e per affiancare le persone vulnerabili collegate al sistema d’interventi, sviluppando nuove sinergie sul territorio. Il progetto si è proposto di arricchire il sistema di supporti territoriali di contrasto alle povertà con tre principali modalità: l’implementazione di iniziative di contrasto alla povertà digitale, considerata come uno dei principali ostacoli all’accesso alle cure; iniziative di contrasto alla povertà sanitaria, intesa come deficit di cura di sé e dei propri cari, come esito di difficoltà economiche; eventi di sensibilizzazione sui temi della salute come strumento preventivo di cura. Il Progetto è stato supportato della Fondazione comunitaria Nord Milano e realizzato in partnership con l’Azienda speciale “Comuni Insieme”, con la cooperativa “Farsi prossimo salute” di Milano (Poliambulatorio di Viale Jenner) e con le Caritas cittadine di Garbagnate Milanese e Paderno Dugnano.
Destinatari delle attività | 175 |
Titolarità | Intrecci |
Sede | Garbagnate Milanese e Paderno Dugnano (MI) |
Anni di realizzazione | 2022-2023 |
a.covelli@coopintrecci.it |