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scuole dic2012Carlotta è una ragazza  che lo sportello conosce molto bene, poiché  fin dalla prima media vi accede con naturalezza e consapevolezza. Quest’anno fa richiesta di un appuntamento per parlare della sua paura per gli esami orali: dice di aver difficoltà ad esprimersi ad alta voce. In realtà, si capisce subito che vuole parlare di un altro problema, legato alla comunicazione! Riferisce infatti di avere una serie di problemi nel comunicare con sua madre ed esplicita che queste difficoltà la fanno sentire  triste ed arrabbiata allo stesso tempo, ma non sa come uscirne.

Lo sportello propone  a Carlotta di scrivere  una lettera alla mamma per depositarle i suoi vissuti. Lei accetta volentieri e esplicita alla madre il bisogno di ricevere più attenzioni e affetto: spiega che sua mamma resta ferma e non sorride mai quando riceve i suoi abbracci. Inoltre, quando Carlotta accenna a ciò che prova o desidera dalla loro relazione, la mamma sposta il discorso sulla questione ‘dieta’!  Un vero e proprio tasto dolente per questa ragazza che è già consapevole di essere in sovrappeso! “Tutti mi stanno addosso  per questa storia del peso, perfino i nonni litigano per quanto debba mangiare o meno”. La ragazza in realtà è confusa,  perché non riesce a capire quali siano le regole giuste per una buona alimentazione oltre a dover fare i conti con il valore consolatorio che ha il cibo per lei.

Grazie alla lettera c’è però un momentaneo riavvicinamento tra Carlotta e sua madre.

“Ora mi sento meglio, ci abbracciamo tanto e lei ricambia l’abbraccio, (…)”

Qualche mese più tardi Carlotta ritorna allo sportello e  rivela che sono ripresi i litigi con la mamma, evidenziando una forte gelosia nei confronti del fratello più piccolo ed un desiderio di attenzione affettiva molto elevato da parte della mamma.

Lo sportello allora propone a Carlotta un colloquio congiunto con la mamma affinché, anche con la nostra mediazione, possa parlarle a voce, questa volta.
La mamma si è presentata e si è mostrata estremamente disponibile a comprendere i bisogni della figlia, pronta anche a  cercare un sostegno psicologico esterno allo sportello.